UZBEKISTAN - LE ANTICHE CITTA’ SULLA VIA DELLA SETA
Provate a chiedere a qualcuno a caso, per strada, se sa dove si trova l’Uzbekistan: quasi sicuramente non riceverete una risposta … ma se pronunciate il nome della città di Samarcanda, vedrete i suoi occhi illuminarsi, l’espressione farsi sognante.
Ho voluto visitare l’Uzbekistan per il divertimento della conoscenza, per imparare la storia dell’Asia Centrale e avere un’immagine delle favole che ascoltavano da bambino, che raccontavano di tappeti volanti, di palazzi principeschi e città sperdute nel deserto. Non si può raccontare fino in fondo il fascino di questo paese che evoca mondi lontani, giunti in contatto con l’Occidente attraverso la Via della Seta; profumi, spezie, carovane di cammelli e grandi viaggiatori come Marco Polo e grandi condottieri come Alessandro il Grande, Gengis Khan e Tamerlano.
La visita inizia dalla regione autonoma del Karakalpakstan, una delle zone più remote al mondo. La città di Nukus sembra quasi irraggiungibile tra le steppe intorno al Lago d’Aral. E pensare che proprio qui, nel posto più sperduto al mondo, si trova un museo dal valore straordinario, voluto dal pittore russo Igor Savitsky per dare rifugio a moltissime splendide opere che il regime sovietico stava cancellando.
A sud-est, nel deserto stepposo ecco apparire su piccole colline, le fortezze del VIII secolo d.c. di Chilpik Kala, Topraz Kala e Ayaz Kala, dalle quali il panorama così aspro e infinito è veramente straordinario.
Al di là dell’Amu Darya, lo storico fiume Oxus attraversato da Alessandro Magno, nella regione della Corasmia, appare Khiva, una piccola città cinta da mura serpeggianti che racchiudono veri gioielli di architettura: minareti, moschee e madrasse – le scuole coraniche presenti in tutto il paese. L’atmosfera è magica, il turismo è ancora limitato anche dopo più di vent’anni di indipendenza dalla Russia avvenuta nel Settembre 1991.
Dopo l’infinito deserto di Kyzylkum eccoci a Bukhara. Semplicemente splendida. Quasi tutte le meravigliose costruzioni sono concentrate nella città vecchia. La popolazione è tranquilla, sorridente, ospitale e la magia pervade le piazze incorniciate dalle moschee e dalle madrasse. I bambini giocano con gli aquiloni approfittando del vento caldo che li fa salire in quel cielo incredibilmente blu.
Samarcanda, l’antica Afrosiab e poi la Marakanda dei tempi di Alessandro il Grande, una città bella e moderna che raccoglie i migliori elementi di tutta l’architettura storica dell’Asia Centrale. Quando si arriva al Registan, una delle piazze monumentali più grandiose del mondo, è difficile non provare stupore, ammirando le tre splendide madrasse che ne chiudono tre lati. E subito dopo la Moschea di Bibi Khanum dalle misure mastodontiche, che purtroppo le invasioni ed i terremoti non hanno risparmiato. E poi, forse il più magico tra i complessi monumentali di Samarcanda: la Necropoli di Shah-i-Zinda dove, in splendidi mausolei ornati da maioliche azzurre riposano diversi membri della famiglia di Tamerlano.
Il panorama cambia completamente scendendo verso Termez. Terra aspra, durissima, solcata ancora dal mitico fiume Amu Darya, proprio in questo punto attraversato dalle armate russe quando invasero il paese al di là delle sue acque: l’Afghanistan.
Gli strani confini dell’Uzbekistan, disegnati dai Russi con i paesi limitrofi, Tagikistan e Kirghizistan hanno racchiuso a nord una valle isolata, verdissima e fertile: la Valle di Fergana, dove le vaste coltivazioni di cotone decise durante la dominazione russa, stanno per essere finalmente affiancate da estese piantagioni di grano e da alberi da frutta. La testimonianza del passaggio della Via della Seta, che transitava proprio di qua è data dalla presenza di alberi di gelso e dalla storica fabbrica della seta Yodgorlik a Margilan.
E infine Tashkent, la capitale dall’impronta russa. Moderna, elegante, con viali immensi e parchi verdissimi.
L’Uzbekistan, un paese diverso, un paese complicato forse ancora senza una vera identità popolare. Le diverse conquiste e invasioni nei secoli, ne hanno costruito la storia.