AMRITSAR - IL TEMPIO D'ORO DEI SIKH
Il Tempio d’Oro dei Sikh di Amritsar è un luogo sacro meraviglioso che non riesco a immaginare possa deludere qualcuno.
La città di Amritsar prende il nome dalla vasca sacra del tempio, Amrit Sarovar (la vasca dell’acqua santa) costruita nel 1577.
È credenza dei Sikh che l’acqua sia miracolosa, e non solo purifica anima e corpo ma guarisce dalle malattie.
Dopo la porta d’ingresso al vastissimo tempio, la confusione della cittadina di natura medioevale con strade strette e pullulanti di ogni attività umana e animale si placa immediatamente e si respira sacralità.
Girando in senso orario attorno alla vasca si nota un antico albero: è il Ber Baba Budha Sahib Ji, un albero che ha più di 500 anni, più vecchio di qualsiasi altra costruzione all’interno del Tempio.
Il tempio d’oro, il cui nome originario è Harmandir Sahib, si trova su un’isola artificiale collegata alla terra ferma da un passaggio coperto detto il Ponte del Guru. Dall’altro lato c’è l’Akal Takht, un palazzo a più piani centro delle attività secolari della comunità Sikh. Harmandir Sahib e Akal Takht sono complementari, la fede deve infatti uscire dal chiuso della preghiera individuale ed essere vissuta nella società.
Nell’Harmandir Sahib sul trono al centro della sala, si riafferma l’idea di un dio pieno di amore per tutti e si venera il Guru Grant Sahib, il libro sacro dichiarato guida spirituale dal decimo e ultimo capo spirituale del sikhismo.
Ci si sente benvoluti e abbracciati dalla sincera accoglienza dei Sikh, anche se sotto i porticati si incontrano uomini dall’aspetto fiero nei turbanti colorati e con spade alla cintura.
All’interno del complesso del Tempio c’è persino una cucina capace di sfamare quotidianamente migliaia di persone, grazie al solo lavoro di volontari.
Il Tempio d’Oro è il centro religioso più importante per i Sikh ed è aperto a tutti, senza alcuna discriminazione. Per entrare basta togliersi le scarpe e le calze, coprirsi la testa e mettere via le sigarette che sono strettamente proibite in tutta l’area del complesso.
Meglio evitare la visita nelle ore più calde, a meno che non abbiate piedi di zinco per camminare sul marmo bollente.
La notte il fascino di questo tempio incantevole acquista ancora più profondità.
La confusione diminuisce, le cupole si riflettono nell’acqua simile a uno specchio e verso le 22.00 una processione rituale accompagna il libro scaro Guru Granth Sahib a riposare nell’Akal Takht, dove rimane fino all’alba per poi tornare sul trono dell’Harmandir Sahib.