ROCKY MOUNTAINS – LA NATURA AD “ALTO LIVELLO”
Denver, a 1.600 metri il cielo si fa terso e l’aria frizzante. La “Mile High City” ci accoglie con lo sfondo meraviglioso della lunghissima catena delle Rocky Mountains (Montagne Rocciose).
Ma andiamo più in alto, pochi chilometri ancora in direzione del cielo, nel Rocky Mountains National Park. Qui, a più di 3.600 metri, anche ad Agosto puoi affondare le mani nella neve. Lo sguardo spazia sopra una natura aspra e infinita.
E dove non ti aspetti che selvagge solitudini, ecco l’opera dell’uomo. Non il cemento estraneo delle città, ma qui lo spirito entra nella pietra e le dona la vita. I volti dei quattro presidenti emergono dal granito delle Black Hills e scrutano l’orizzonte. Gli sguardi solenni e assorti sembrano puntare oltre il tempo, sulla nazione che hanno costruito e sul suo grande sogno. E poi Crazy Horse, il Cavallo Pazzo degli Sioux, solo il viso, modellato nella roccia. Lo sguardo fiero e malinconico si perde lontano, sulla terra a cui sa di appartenere e che l’uomo bianco, davvero pazzo, pensa di possedere.
La superficie inquieta di Yellowstone, punteggiata di animali che non ti temono, né temono il fuoco che riscalda il suolo appena sotto le loro tane. L’odore dello zolfo e il getto imponente dei geysers trascinano la tua immaginazione verso il cuore infuocato della terra che pulsa potente e regolare. Osservi incantato lo sbuffo fantastico di quell’immenso cetaceo di pietra. Poco più in là cascate, fiumi e foreste; intorno a te un Eden favoloso che il vecchio continente, ormai, può solo sognare.
Il Colorado, rosso di argilla, sembra trascinarti, nella sua corrente, dentro le lunghe sequenze dei film di John Ford. Ha scavato con ostinazione la sua strada impossibile nella terra dura e disperata dello Utah, mentre un gigante gentile, dalle mani di vento, plasmava l’arenaria nelle mille sfumature dell’ocra e scolpiva le sensazionali guglie di Bryce.
Una notte di stelle brillanti, come mai ti è capitato di vedere. Solenne e materna, un tempo proteggeva il sonno dei teepee silenziosi. Lo so, non ci si crede, ma il cielo dell’Ovest è più grande, e l’immagine di quella vastità solitaria è la stessa da migliaia di anni. Lo guardi e la mente si smarrisce nei ricordi e nella fantasia. E’ quello il cielo che ha donato un’anima all’antica nazione dei nativi e che ancora dà un cuore e il coraggio alla giovane nazione americana.
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